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CronacaPrimo piano

Operazione “Urban Waste”, si indaga su presunti favori sessuali

Nell’ambito dell’operazione “Urban Waste”, condotta dal Nipaaf del gruppo dei Carabinieri forestali di Frosinone, sono in corso alcune indagini riguardanti delle telefonate con le quali sarebbero stati promessi favori sessuali ad amministratori pubblici. Lo scopo dell’indagine è quello di accertare che le promesse siano state effettivamente accettate. Come emerge dalle centinaia di telefonate registrate, i favori erano rivolti ad ottenere la rimozione di ostacoli burocratici e amministrativi, ovvero l’assunzione di dipendenti o il procacciamento di lavoro ad aziende vicine ad amministratori e  funzionari.

Ricordiamo che l’operazione Urban Waste era scattata circa un mese fa ed erano state applicate otto misure cautelari, due in carcere e sei agli arresti domiciliari, nei confronti di imprenditori, politici e funzionari pubblici, per il reato di traffico di rifiuti e appalti pilotati. Coinvolti un tecnico del Comune di Sgurgola, Giovanni Luciano Bellardini, amministratore di fatto una società di Anagni, la Bemme srl, e un imprenditore di Veroli nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani, ovvero Alfredo Coratti della Tac ecologica, finiti in carcere.

Agli arresti domiciliari, invece, Lucio Giuseppe Formaggi, assessore del Comune di Sgurgola, Vincenzo Rocchi funzionario della Città Metropolitana di Roma, Domenico Spaziani, ex funzionario dell’ASL di Frosinone, Mattia Bellardini, rappresentante legale della società di Anagni, Paola Morgia, amministratore di fatto della società di Anagni e Alessandro Recine, un dipendente della stessa società di Anagni.

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