A Pignataro Interamna, nel Cassinate, vive una signora in un’abitazione a pochi metri di distanza da una porcilaia. Tale azienda agricola sorge proprio difronte l’alloggio della signora Stefania Carlomusto e si estende per parecchi ettari di terreno e, inoltre, ospita tre mila maiali e nove mila galline. “Quel che è insopportabile è la puzza di letame che proviene da quella struttura, una puzza acre, nauseabonda che mi costringe a stare tappata in casa con le finestre chiuse, ermeticamente sigillate, d’inverno come d’estate – dichiara la signora Stefania – Non posso uscire in giardino né tanto meno restare all’aperto…Sono anni ormai che sopporto una situazione del genere e malgrado mi sia rivolta praticamente a tutti, nessuno si decide ad intervenire in mio aiuto. Qualora mi decidessi a vendere la casa dove li trovo gli acquirenti? Chi è disposto a vivere in questa situazione così degradata. Io non mi arrendo e voglio continuare la mia battaglia per tornare a vivere in maniera dignitosa”.
Inoltre, in quella strada del comune di Pignataro, via Vaglie, non c’è un acquedotto e non esiste una condotta che porti acqua alle abitazioni. I cittadini si servono quindi dell’acqua dei pozzi che però, spesso, non è potabile. Per questo motivo la signora Stefania ha deciso di far analizzare l’acqua del suo pozzo e dalle analisi è venuto fuori che si tratta di acqua non potabile a causa della torbidità, con valori sei volte superiori a quelli consentiti. La signora ha dichiarato che la sua famiglia beve e si lava con acqua minerale. “Non sappiamo di chi è la colpa di tutto ciò, nè vogliamo ergerci a censori irreprensibili. Non è il nostro compito. Una cosa però è certa e vogliamo gridarla a gran voce: sono in parecchi quelli che si dovrebbero vergognare“, ha concluso la signora Carlomusto.