Valle del Sacco, lettera del consigliere comunale Magliocchetti al Ministro Sergio Costa
Il consigliere comunale di Frosinone Danilo Magliocchetti ha inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa affinché venga nominato un Commissario straordinario che si occupi della bonifica della Valle del Sacco, Sito di Interesse Nazionale. Riceviamo e pubblichiamo:
Preg.mo Sig. Ministro,
richiamo la Sua cortese attenzione sulla tematica in oggetto.
A tal fine, in data 13 agosto 2018 Le scrissi una lettera, che per comodità di consultazione allego ex novo, con la quale Le chiedevo di considerare la possibilità di nominare un Commissario Straordinario per la bonifica del SIN Valle del Sacco, perché oggettivamente i lavori procedevano con una lentezza esasperante. Di fatto, con quella lettera provai a lanciare un vero e proprio allarme, rimasto purtroppo inascoltato.
Orbene, a distanza di più di un anno, la situazione dal punto di vista della celerità delle procedure, non è affatto migliorata, anzi, si registrano significativi quanto dannosi ritardi.
È una circostanza oggettiva che il processo di caratterizzazione dell’area, attraverso le varie conferenze dei servizi, ha delle dinamiche elefantiache, a causa di una burocrazia esasperante e della miriade di soggetti pubblici e privati invitati a partecipare. Basti pensare che, come rilevabile ufficialmente dal sito del Ministero dedicato alle attività dei 41 SIN italiani, nel 2019 e fino al prossimo novembre, per il SIN Valle del Sacco sono state programmate appena 3 conferenze dei servizi, segnatamente il 7 maggio, il 13 giugno e il 30 settembre. Non ne esistono di ulteriori allo stato.
Il Ministero oggettivamente non può seguire con la propria struttura ben 41 siti, confidando anche nella celerità,oltre che con nell’efficienza ed efficacia. Ed infatti, per la Valle del Sacco non si possono apprezzare nessuna di queste circostanze.
Nemmeno mi interessa il rimpallo eventuale di responsabilità con la Regione Lazio, per la mancata realizzazione della Cabina di Regia.
Dunque, procedendo di questo passo, ci vorranno decenni, prima di arrivare al completamento dei Piani di caratterizzazione in tutta l’area. Ed il territorio non può più permettersi di aspettare. La lentezza del processo d’altronde era stata evidenziata già dalla relazione della Commissione Bicamerale della XVII Legislatura sul traffico illecito di rifiuti e sulle bonifiche dei Siti di Interesse Nazionale, approvata il 28 febbraio 2018. La Commissione concludeva così: bisogna perseguire non più una logica procedurale, ma una logica di risultato, capace di coniugare una maggiore interlocuzione con i soggetti privati con competenze tecniche e giuridiche, condividendo il tutto con i soggetti presenti nei siti, interlocutori pubblici e cittadini”.
A conferma dei ritardi, va rilevato che anche l’ex ministro dell’Ambiente Galletti, in sede di audizione alla Commissione preposta, ad inizio del 2018, rilevò da un lato numeri migliorativi, ma nel contempo valutò come lo strumento della Conferenza dei Servizi, nonostante la semplificazione, risultasse ancora lento e spesso non risolutivo per l’approvazione dei progetti di bonifica.
Quindi alla luce di questi elementi oggettivi, sarebbe necessario che il Governo nominasse un Commissario straordinario, altro che Cabina di Regia, per la bonifica del Sin Valle del Sacco, così come è accaduto, proprio il 19 settembre scorso per il SIN di Crotone, dove il Generale Vadalà è stato nominato dal Suo Ministero, Commissario Straordinario.Come per Crotone, infatti, anche per la Valle del Sacco, sarebbe indispensabile individuare un tecnico, meglio un Generale dell’Arma, con comprovate esperienze e capacità a livello ambientale, delegato a coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione di tutti gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale. In sintesi, una persona e una struttura che si occupino soltanto e a tempo pieno della Valle del Sacco.
Il rischio è che i 53 milioni di euro destinati alla bonifica e messa in sicurezza del SIN, tra i quali anche la discarica di Via Le Lame a Frosinone, vadano perduti, perché inutilizzati per incapacità. In quel caso, la sconfitta sarebbe di tutti e non solo del nostro territorio.Per tutti questi motivi, consapevole delle Sue, ampiamente dimostrate, attenzioni per le dinamiche ambientali, resto in fiduciosa attesa di una Sua eventuale decisione in ordine alla presente richiesta.
Distinti saluti