I Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Frosinone,hanno posto sotto sequestro un cantiere di Fiuggi a seguito dell’attività di contrasto al lavoro nero ed al mancato rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel suddetto cantiere era stata riscontrata l’occupazione in nero di due lavoratori da parte della ditta esecutrice, con la conseguente adozione di un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, poi revocato per l’avvenuta regolarizzazione dei medesimi, nonché contestate violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nei confronti del committente e della ditta esecutrice.
I militari del Nucleo sono stati costretti ad adottare una forte misura cautelare in quanto è risultato evidente che non solo la disponibilità del cantiere da parte della ditta poteva aggravare e/o portare ad ulteriori conseguenze i reati accertati e/o a favorirne la commissione di altri, che poi si sono verificati, ma soprattutto sussisteva l’esigenza di dover porre termine ad una situazione di grave ed immediato rischio per la sicurezza e la vita dei lavoratori che non poteva in alcun modo essere tollerata.
Il bilancio finale del controllo è stato molto pesante. Oltre alla precedente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero ed al successivo sequestro, sono state contestate al committente la mancata verifica dell’idoneità tecnico-professionale della ditta affidataria dei lavori, mentre al legale rappresentante di quest’ultima sono state contestate la mancata effettuazione delle visite mediche preassuntive dei lavoratori, il mancato adeguamento del ponteggio per i lavori in quota, l’omessa protezione per la caduta dall’alto e/o la mancata dotazione delle aperture prospicienti il vuoto di normale parapetto e tavola fermapiede, la predisposizione del piano operativo di sicurezza con contenuti difformi da quanto previsto e la non conformità della viabilità nel cantiere. Sono state comminate ammende penali per circa 7.986,00 euro circa e sanzioni amministrative per complessive 5.600,00.