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Truffe, allerta via Whatsapp: abbreviare 2020 nei documenti può essere rischioso

Ecco i consigli per evitare brutte sorprese.

Per la sicurezza economica dei cittadini gli esperti si consiglia di non abbreviare mai la data 2020 quando si firmano documenti importanti, come assegni, certificati di compravendita, mutui. I rischi, infatti, sono tanti e le truffe dietro l’angolo. È importante fare attenzione perché scrivere soltanto 20 lascia la possibilità ai malintenzionati di completare la data a piacimento, per esempio aggiungendo 21, e facendo così diventare la scadenza il 2021 e non più il 2020.

Alcuni tecnici del settore contabile spiegano che esistono molti modi per manipolare i numeri nei moduli ufficiali. Per esempio, se si trova un assegno compilato più di sei mesi fa, con la data 1/3/20, si può semplicemente aggiungere 21 alla fine e l’assegno non è più vecchio. Oppure, il caso di chi firma un accordo per un credito che sia datato 1/3/20. Se non vengono pagati uno o due mesi delle rate pattuite, il creditore che deve riscuotere il debito dovuto, in teoria, può aggiungere nel contratto 19 alla fine di quella data e sostenere che il cliente deve corrispondere ancora oltre un anno di rate.

 

 

 

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