Domenico Carnevale, 51 anni di Pico, residente nel capoluogo, dipendente dell’agenzia delle entrate di Frosinone, e’ tornato in liberta’. Insieme ad Andrea Cristini, 52 anni, di Alatri, responsabile dell’unita’ servizi catastali in front office, e a Carlo Mastronardi, 58 anni, di Monte San Giovanni Campano. Era rimasto coinvolto nell’inchiesta denominata “Pesce Giallo”. Con loro anche un quarto collaboratore finito, pero’, solamente sotto indagine insieme ad altre 18 persone. La mattina dello scorso 13 novembre gli uomini della Compagnia Carabinieri di Frosinone fecero irruzione alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Frosinone – Ufficio del Territorio, per eseguire, nei confronti di loro, tre Ordinanze di Custodia Cautelare di Arresti Domiciliari, emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari, del Tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Frosinone, Adolfo Coletta, per i reati di “Concussione in concorso, Corruzione, Truffa Aggravata in concorso e Abuso d’ufficio” con applicazione, per tutti gli arrestati, della interdizione dall’impiego relativo all’esercizio di pubblici uffici per la durata di 12 mesi”. Nel corso di questi mesi, durante gli interrogatori, Carnevale ha collaborato fornendo elementi importanti per la ricostruzione di quanto accaduto all’interno dell’ufficio, dell’ Agenzia delle Entrate. Ha tracciato un quadro chiaro, rispetto al ruolo e al rapporto che aveva con i professionisti che si rivolgevano a lui e ai suoi colleghi. Quegli stessi professionisti che poi li hanno denunciati per truffa e concussione. Carnevale ha ribadito, durante gli interrogatori, che c’era una sorta di comunione di interessi e che i professionisti si rivolgevano a loro per delle consulenze. Sulla base di questi interrogatori, i legali di Carnevale, Nicola Ottaviani e Sonia Sirizzotti hanno richiesto e ottenuto la liberta’ del loro cliente. Liberta’ che e’ stata disposta venerdi scorso , dopo il parere positivo del pubblico Ministero Coletta. In particolare l’indagine, condotta dagli uomini del nucleo operativo e radiomobile carabinieri di Frosinone, guidati dal maggiore Matteo Branchinelli e dal luogotenente Angelo Pizzotti, coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo, prese il via dopo una denuncia presentata, nel 2018, da un geometra di Alatri. Venne denominata “Pesce Giallo”, a seguito del dispregiativo con cui i tre dipendenti, finiti agli arresti domiciliari, definivano le proprie vittime.
