
Il Direttore Generale di Confcommercio Lazio Salvatore Di Cecca si è espresso in merito alla crisi che sta colpendo le attività commerciali e i lavoratori, causata dall’emergenza Covid-19.
“Il rischio di crisi sociale paventato dal nostro Presidente Regionale Acampora, purtroppo si è avverato. I nostri dipendenti stanno ancora spettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare, dal DPCM del 26 aprile apprendiamo che potremo riaprire dal primo di giugno. Significano altri 9 miliardi di danni che portano le perdite stimate 34 miliardi in totale dall’inizio della crisi”.
Di Cecca sottolinea che nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento rischiano di chiudere in tutta Italia oltre 50.000 imprese, con 350.000 persone che perderanno il loro posto di lavoro.
“Nel Lazio abbiamo 44.805 imprese appartenenti al settore dei pubblici esercizi, nella provincia di Frosinone 3.262. 10.000 imprese sono a rischio di non apertura nel Lazio, 800 solo nella provincia di Frosinone (oltre il 22%), con oltre 30.000 posti di lavoro a rischio nel Lazio – continua Di Cecca – Servono risorse e servono subito a fondo perduto, senza ulteriori lungaggini o tentennamenti, sappiamo solo quanto dovremo stare ancora chiusi, nulla si sa quando le misure di sostegno verranno messe in atto”.
Il direttore generale ha concluso dicendo che sono pronti i protocolli di sicurezza per le imprese associate a Confcommercio, e che si stanno valutando tutte le iniziative idonee per far sì che vengano accolte le proposte di riapertura dal prossimo 18 maggio.