Coldiretti Lazio ha incontrato gli allevatori per affrontare la questione del latte ovino.
Si tratta di una filiera nella quale nel Lazio non sono stati registrati aumenti del prezzo durante questa fase di emergenza sanitaria.
“E’ fondamentale che tale prezzo resti invariato anche in futuro”, ha ribadito il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri, che nelle scorse settimane aveva espresso un plauso nei confronti dei caseifici della nostra regione, che non hanno approfittato di questa emergenza sanitaria per speculare sui costi.
“Una decisione coraggiosa e importante, a differenza di quanto sta avvenendo in Toscana. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento – continua Granieri – è l’attivazione di un tavolo sulle speculazioni che stanno mettendo in atto i caseifici toscani, ma soprattutto il sostegno alla filiera da parte delle istituzioni, in particolar modo della Regione Lazio”.
La produzione nella nostra regione, infatti, è principalmente quella lattiero-casearia. Gli allevamenti ovino-caprini registrati nel Lazio risultano oltre 10 mila.
“Un sostegno che le istituzioni dovrebbero garantire con due misure: il benessere animale e il congelamento del latte. Innanzitutto deve arrivare un aiuto agli allevatori con una integrazione del piano di sviluppo rurale sul benessere animale – conclude Granieri – e poi con una misura per i caseifici finalizzata a sostenere il congelamento del latte, in modo da prolungarne il tempo di lavorazione. Naturalmente è necessario anche vigilare sulle misure dell’agrindustria, affinché siano realmente destinate a chi non specula. Per loro non deve essere previsto alcun beneficio”.
Sul tema delle speculazioni Coldiretti Lazio, ha subito fatto partire le prime denunce nei confronti di chi sta approfittando di questa emergenza sanitaria per trarne profitto, soprattutto ai danni degli allevatori, ma sono diversi i comparti agricoli interessati.