Il comitato Allerta Cerro è intervenuto in merito alla questione dei cattivi odori che i cittadini continuano ad avvertire nella zona industriale di Cassino.
A tal proposito il comitato ha inviato una lettera ai sindaci di Cassino, Villa Santa Lucia e Pignataro Interamna, al presidente del Cosilam, e all’Arpa Lazio.
“Nel maggio del 2020, siamo ancora qui a riportare le segnalazioni di cittadini residenti, che in questi giorni sono costretti a scrivere frasi come “ impossibile stare fuori”, “questa notte un disastro, siamo tornati a livelli assurdi”, “una fogna continua”, “siamo sigillati in casa, si muore dalla puzza soffocante”, si legge nella lettera.
Allerta Cerro si è poi focalizzato sul sequestro del depuratore consortile del Cosilam avvenuto lo scorso febbraio affermando che, durante il periodo di blocco, i residenti non hanno dovuto riportare segnalazioni di miasmi di alcun tipo o di eccessivi sversamenti.
“Ribadiamo la nostra ferma volontà di collaborazione nel voler ascoltare tutte le proposte che verranno presentate, ma allo stesso tempo, abbiamo bisogno di tempistiche di risoluzione certe e dell’impiego di strumenti utili a capire la natura del rischio che la popolazione residente vive ogni giorno, altrimenti non ci resterà che una richiesta, cioè quella di chiedere il fermo del depuratore per il periodo necessario alla messa in regola“, afferma il Comitato.
Infine, Allerta Cerro torna sulle dichiarazioni rilasciate dal presidente del Cosilam Delle Cese lo scorso 8 febbraio quando, con le dovute proporzioni, paragonò la situazione del depuratore a quella dell’Ilva di Taranto.
“Parole che pesano come macigni – concludono dal comitato Allerta Cerro – e che definiscono in maniera inequivocabile il rischio a cui sono esposti i cittadini residenti e non. Non siamo più disposti ad accettare di affrontare i prossimi mesi in questa situazione vergognosamente insopportabile“.