Sei persone sono state arrestate questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone in seguito alle indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Dr. Samuel Amari della locale Procura della Repubblica.
E’ stata infatti sgominata un’associazione a delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione e ai reati di ricettazione, estorsione e porto abusivo di armi.
Cinque persone sono finite in carcere e una ai domiciliari, mentre sono in corso ancora numerose perquisizioni.
Il gruppo criminale era composto da soggetti pregiudicati dell’est Europa che operavano in provincia di Frosinone.
Le indagini erano iniziate nel dicembre dello scorso anno a seguito del tentato omicidio di un cittadino albanese, colpito alla testa da un colpo di arma da fuoco nei pressi di un bar della zona industriale di Frosinone.
Gli investigatori hanno quindi compreso che la vicenda traeva origine da dissidi tra i due soggetti, entrambi pregiudicati, dovuti alla spartizione dei guadagni illeciti derivanti dallo sfruttamento della prostituzione.
I dettagli dell’operazione “Uti Dominus”
In seguito ad approfondite indagini è stato possibile risalire ad una vera e propria organizzazione criminale composta da altri cittadini stranieri, tra cui una donna, a capo della quale vi era il pregiudicato ferito nell’agguato.
L’organizzazione aveva come interesse primario quello dello sfruttamento della prostituzione, dalla quale ricavava notevoli guadagni costringendo con violenza e minacce giovani donne straniere a prostituirsi lungo le strade del capoluogo ciociaro.
Le donne dovevano inoltre cedere parte dei loro guadagni e versare con regolarità ai criminali una quota per l’occupazione del luogo in cui si prostituivano.
Le persone al vertice dell’organizzazione miravano quindi a controllare completamente il territorio come se fossero “padroni” anche delle aree destinate allo svolgimento della prostituzione.