Scarti di macellazione non regolare vengono ancora gettati nei pozzi consortili. La minaccia sanitaria viene ignorata da tutti e a nulla sono servite le numerose denunce e segnalazioni degli ambientalisti. A un passo dai rifiuti dissotterrati a Norcione, ci sono veri e propri “resti freschi”. Perché non vengono macellati e smaltiti regolarmente? Gli ambientalisti suppongono che si tratti di capi di bestiame liberi sui terreni avvelenati, tra Cassino e
, successivamente macellati e immessi nella filiera “normale”. Agli inizi di novembre, poco più in là del primo, era stato individuato il secondo pozzo utilizzato per smaltire carcasse di animali.
Il dottor Spallino di “Italia Nostra” interviene :«Questa è davvero la “terra dei fuochi due”, dove acqua, terra, suolo e sottosuolo risultano inquinati», ma non è il solo a prendere in seria considerazione la minaccia che grava sul territorio. Il presidente Ansmi Edoardo Grossi ha infatti dichiarato a seguito dell’ ennesima infelice scoperta: «Non servono denunce, segnalazioni, neppure le denunce sociali dei media. ma cosa bisogna fare per bloccare questo scempio? Sono sconcertato. Non possiamo accettare di essere conniventi con chi sa e non parla».