I Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, coordinati dalla Procura della Repubblica di Latina, da stamane stanno eseguendo a Roma, Aprilia, Guidonia Montecelio e Pomezia un provvedimento cautelare di arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore di Aprilia. Il contestuale sequestro preventivo nei confronti dello stesso e di altri due soggetti, indagati per dichiarazione fraudolenta riguarda, nello specifico, le attività di indagine dirette dal Sostituto Procuratore, Dott.ssa Simona Gentile, scaturite da un controllo fiscale del 2019 effettuato dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone nei confronti di una società di capitali, con sede ad Aprilia, operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi.
L’effettivo amministratore di fatto della citata società, identificato in un imprenditore pontino, risulta aver ricoperto cariche pubbliche nell’Amministrazione comunale di Aprilia ed essere inoltre già gravato da precedenti.
I puntuali riscontri effettuati dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone hanno consentito di rilevare come tutte le scelte aziendali, i rapporti con i clienti e con i fornitori, nonché la gestione di fatto della società in questione erano esercitate da parte del citato “imprenditore” e del proprio coniuge.
Il citato imprenditore è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Si è inoltre provveduto al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 1.300.000 euro, pari all’imposta evasa : n. 14 terreni, un appartamento, n. 8 box, n. 8 magazzini, n. 1 negozio ed un laboratorio siti in Aprilia, nonché disponibilità finanziarie e quote di 4 società con sedi legali in Aprilia, Roma, Pomezia e Guidonia Montecelio, operanti nel settore della commercializzazione degli idrocarburi, delle costruzioni, della logistica e della ristorazione. I danni causati dall’ingente frode fiscale individuata hanno turbato per anni le regole del mercato . Grazie alla prontezza della Guardia di Finanza, ad oggi è stato però finalmente possibile liberare, almeno in parte, gli onesti lavoratori da questa piaga.
I.R.