Frosinone: diffamazione, medico costretto a 10 mila euro di risarcimento. La difesa: “Cifra in beneficenza”
10000 euro di risarcimento.
È la decisione del giudice e della parte offesa in merito al comportamento perseverato per anni dal Dott. Oliviero Comandini il quale, medico del pubblico impiego, indirizzava i pazienti verso una palestra della quale è risultato essere socio dal 1995 insieme alle mogli di altri medici. Sembrerebbe tutto all’ ordine del giorno, se non fosse che il Dott. Comandini non mancava di offuscare pesantemente l’immagine professionale di stimati professionisti, a vantaggio ripetuto dei propri soci: un tecnico della riabilitazione ed il proprio figlio diplomato in massoterapia presso un istituto privato parificato di Perugia.
Se i pazienti accennavano al Dott. Comandini di aver sentito parlare bene di un altro professionista, in modo particolare di uno stimato docente dell’ Università La Sapienza, laureato presso l’università Tor Vergata di Roma, emerso alla loro attenzione per semplice buon passaparola, costui veniva definito privo di laurea, pericolosissimo, delinquente, sporco che lavorava al sottoscala delle case popolari, napoletano associato ad attività con del chiaro scuro alle spalle, capace di far miracoli solo perché si sapeva vendere, colpevole di danni irreversibili a molti suoi pazienti quindi assolutamente da evitare se non si voleva finire su una sedia a rotelle … e tanto altro, considerato dal magistrato fortemente denigratorio e diffamatorio sul lato professionale ma soprattutto sul piano umano e personale, tollerato pazientemente per anni.
Dopo tale sistematica consuetudine, puntualmente si iniziavano a tessere le lodi dei due gestori della palestra, omettendo il particolare dell’ essere soci.
La cifra è stata fatta devolvere interamente in beneficenza presso una cooperativa che si occuperà del benessere degli anziani, permettendo ai meno fortunati di soggiornare gratuitamente. Gli interessi del denunciante non sono mai stati di natura economica ma solo esclusivamente morali. Gli avvocati Tony Ceccarelli e Natalino Guerrieri, rispettivamente in difesa della parte offesa e dell’ imputato.