Massimo riserbo, in merito agli interrogatori, che si sono svolti nella mattinata di Venerdi 6 maggio, in merito all’operazione” Sono stati ascoltati dal magistrato inquirente, alla presenza dei loro legali, i tre indagati, dipendenti Asl, che si trovano agli arresti domiciliari e che respingono tutte le accuse . Si tratta di due tecnici necrofori e di un’ausiliare. Sono accusati di concussione in concorso. La vicenda sarebbe emersa dopo che il titolare di un’agenzia di pompe funebri presentò denuncia dichiarando ai carabinieri di aver versato, nell’arco di 20 anni, 100mila euro, per ottenere servizi funerari. Secondo indiscrezioni, comunque, le indagini non sarebbero concluse in quanto potrebbero esserci altre persone, coinvolte e iscritte nel registro degli indagati. L’inchiesta, avviata nel 2019 e condotta dai carabinieri della compagnia di Frosinone, e’ scattata dopo che una delle vittime, non potendone più delle continue minacce e di dover fare regali o elargire soldi, agli operatori ha raccontato tutto agli uomini dell’arma
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