Nella giornata di ieri il questore di Frosinone, Domenico Condello, ha emesso il “Daspo Willy” nei confronti di tre persone, dopo l’aggressione da questi perpetrata lo scorso 17 agosto nel centro cittadino di Veroli.
La misura adottata è così detta in ricordo di Willy Monteiro Duarte, il giovane di Paliano rimasto ucciso in un feroce pestaggio a Colleferro due anni fa.
L’attenta valutazione degli elementi in possesso è stata eseguita dalla divisione anticrimine della questura che ha constatato la violenta aggressione avvenuta ai danni di due ragazzi, intervenuti in difesa di una loro coetanea, insultata e percossa da un’altra donna.
Grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza cittadino, i responsabili sono stati tutti identificati e nei loro confronti è scattato il provvedimento, che impone il divieto di accesso ai pubblici esercizi e ai locali di pubblico trattenimento e anche di stazionare nei pressi degli stessi. Uno dei tre già nel mese di luglio si era reso protagonista di un episodio simile.
Il Consiglio dei ministri nell’ottobre del 2020 aveva approvato dopo mesi di trattative la modifica dei decreti di sicurezza. Le due leggi riguardavano in particolare l’immigrazione, l’integrazione e l’ordine pubblico. Tra questi trova posto un cosiddetto “daspo” per la movida violenta, dal caso di Willy Monteiro Duarte.
La misura innalza la multa da 309 a 2.000 euro e la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (attualmente va da tre mesi a cinque anni). Il daspo consiste nel divieto di accesso ai locali di intrattenimento e ai pubblici esercizi per i protagonisti di disordini o atti violenza e a “soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope”. Per chi viola la norma è prevista la reclusione da sei mesi a due anni e una multa da 8.000 a 20.000 euro