È finito all’interno dell’indagine coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e portata avanti dai Carabinieri di Castello di Cisterna e dalla Direzione Investigativa Antimafia che hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, G. M., classe 1976, di Cassino.
Sono 25 i soggetti, ritenuti appartenenti al Clan “Sangermano” con operatività nell’agro nolano, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza, usura, autoriciclaggio e porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo, quest’ultimi reati aggravati dalle finalità e modalità mafiose.
L’attività investigativa, svolta dal 2016 al 2019, ha consentito di evidenziare l’operatività del sodalizio criminale, con base a San Paolo Bel Sito (NA) e con interessi in gran parte nell’agro nolano ed in una parte della provincia di Avellino, tendente ad affermare il proprio controllo egemonico sul territorio di interesse, anche con la disponibilità di una importante quantità di armi comuni da sparo.
Le indagini hanno fatto emergere un’ampia attività estorsiva, intensa attività di riciclaggio, illecito esercizio della professione creditizia e concorrenza illecita esercitata grazie ad atti intimidatori.
Nel corso della processione della patrona del paese, l’effigie della Santa era stata fatta “inchinare” dinanzi l’abitazione del capo clan. Nel corso delle attività, i carabinieri hanno dato esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo, per un valore di circa 30 milioni di euro, su immobili, società, autovetture e rapporti finanziari.