Accolta la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato Filippo Misserville e disposti i domiciliari con il braccialetto elettronico per M.I., 28 anni, arrestato mercoledì scorso per tentata estorsione. Il giudice, sulla base degli interrogatori di venerdì scorso, ha valutato la non premeditazione.
Il denunciante ha sostenuto di essere stato minacciato con la pistola per restituire l’oro avuto in pegno e l’arrestato, non solo non avrebbe voluto, ma ne avrebbe pretesi altri 500 euro. Quest’ultimo, dal canto suo, ha riferito al giudice di avere chiesto due mesi fa un prestito di 400 euro e di avere dato in pegno un po’ d’oro. Dopo avere raccolto parte della somma ricevuta ha contattato il denunciante per dirgli che gli avrebbe portato 300 euro e che avrebbe voluto indietro una parte dell’oro.
Il ventottenne non ha negato al giudice di avere portato con sé nella tasca dei pantaloni una pistola, anche se, ha aggiunto, si capiva facilmente che fosse giocattolo. Mentre l’uno sostiene di essere stato minacciato con la pretesa di avere ulteriore denaro in prestito, l’altro sostiene di avere ricevuto la richiesta di restituzione, non più di 400, ma di 500 euro in cambio dell’oro dato in pegno. Su queste basi la discussione si sarebbe fatta particolarmente accesa. Poi l’intervento della polizia che ha arrestato il ceccanese. Per lui, dunque, sono stati disposti i domiciliari.