Cartiera Reno de Medici, Angelilli: “Stabilimento riapre, chiusa la procedura di cessata attività”
«Oggi si è riunito il tavolo al Mimit sulla crisi della cartiera Reno De Medici, congiuntamente al ministero del Lavoro. Dopo l’incontro dello scorso 5 febbraio in Regione Lazio con l’azienda e le parti sociali, l’assessore all’ambiente Elena Palazzo si era impegnata a velocizzare l’approvazione delle procedure e scongiurare la chiusura dello stabilimento e il relativo licenziamento degli addetti alle lavorazioni. La Regione è stata, infatti, sin da subito, pronta a risolvere i problemi burocratici, tenendo conto delle prescrizioni dettate dal tribunale a seguito del sequestro del depuratore. Lo scorso 13 febbraio, infatti, è stata rilasciata l’autorizzazione che consente di riprendere la produzione senza ulteriori ritardi. Dopo settimane di lavoro condiviso, ci sono ora tutte le condizioni affinché lo stabilimento riprenda a lavorare regolarmente”. Lo dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico Roberta Angelilli.
«Oggi abbiamo chiesto e ottenuto dalla proprietà dell’azienda, l’impegno a riattivare immediatamente la produzione e ritirare formalmente la procedura di cessazione dell’attività – aggiungono la Angelilli e l’assessore all’Ambiente Elena Palazzo – Allo stesso tempo è stata inviata al ministero dell’Ambiente un’istanza di interpello congiunta, sottoscritta dal direttore della direzione ambiente della Regione Lazio e dal direttore generale di Assocarta, al fine di ricevere dal MASE un chiarimento formale sulla normativa applicabile al trattamento dei fanghi riammessi al ciclo produttivo».
«La Regione Lazio – concludono la Angelilli e la Palazzo – seguirà con attenzione tutte le procedure e continuerà ad essere parte attiva per garantire le migliori condizioni per lo sviluppo e la difesa dei livelli occupazionali. Ringrazio a tal proposito, per la preziosa collaborazione, il sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto che, con grande tempestività, ha coordinato il tavolo per la soluzione positiva della vertenza».