
Un mese per capovolgere il mondo. Cinque settimane esatte per ribaltare una stagione. E’ la grande impresa del nuovo Frosinone targato Paolo Bianco. Da Salerno a Genova. Dal penultimo al dodicesimo posto. Una vera e propria rivoluzione che ha cambiato prospettive e scenari. Dalla delusione di febbraio all’entusiasmo di marzo. In mezzo quattro vittorie in quattro partite e dodici punti su dodici, meglio anche del Sassuolo dei record. Il nuovo Frosinone è nato forse nello spogliatoio dell’Arechi di Salerno, con l’ormai celebre e misterioso discorso prepartita del tecnico giallazzurro anche se la vera svolta c’è stata il 1 marzo, quando allo Stirpe è arrivata la vittoria contro il Mantova, la prima della gestione Bianco. Il lampo di Cichella, sette giorni dopo, è bastato per centrare il successo a Carrara. Poi è toccato al Brescia, battuto 2-1 prima della sosta e infine alla Sampdoria, surclassata a Marassi in quella che forse è stata la prestazione più bella dell’intera stagione. Quattro partite che hanno stravolto la classifica del Frosinone, a fine febbraio in piena zona retrocessione e davanti soltanto al Cosenza. Un mese dopo, con dodici punti in più (quattro vittorie consecutive non si vedevano dai tempi di Fabio Grosso in panchina), i giallazzurri sono dodicesimi e hanno staccato la zona salvezza mettendosi alle spalle, grazie ad un marzo perfetto, ben otto squadre. E’ tutta un’altra storia. Quello di oggi è tutto un altro Frosinone che adesso sul più bello, non vuole certo fermarsi.