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CronacaPrimo piano

Frosinone: sorpreso alla guida di un’automobile rubata, denunciato  

Il comunicato stampa viene effettuato, nel rispetto del D.lgs nr. 106/2006 modificato dal D.lgs 188/2021, in quanto ricorrono, “specifiche ragioni di interesse pubblico che lo giustificano” che vengono motivate dalla particolare rilevanza pubblica dei fatti oggetto degli accertamenti e per le esigenze costituzionalmente tutelate connesse al diritto all’informazione, al fine di fornire notizie in modo trasparente e rispettoso dei diritti degli indagati e delle parti offese.

 

La Polizia di Stato della Questura di Frosinone impegnata in servizio di controllo del territorio nella mattinata del 16 aprile scorso, nel transitare in via Armando Fabi, ha intercettato un’autovettura Fiat Panda, denunciata provento di furto nella nottata precedente da una donna del capoluogo, alla cui guida vi era un cittadino extracomunitario.

Quest’ultimo, nel tentativo di eludere il controllo, si dava a precipitosa fuga, terminata pochi istanti dopo, dove veniva raggiunto e fermato dalla pattuglia della Squadra Volanti.

All’atto del controllo, è emerso che si trattava effettivamente di un’automobile provento di furto e che il conducente era già persona nota agli Operatori di Polizia poiché, gravato da precedenti specifici e colpito dal Foglio di Via Obbligatorio, misura di prevenzione personale che impone il divieto di ritorno nel comune, in questo caso Frosinone.

L’uomo successivamente è stato accompagnato presso gli uffici della Questura e, sottoposto a controllo, veniva trovato altresì in possesso di un orologio di ingente valore appartenente ad un familiare della proprietaria dell’auto rubata.

Per quanto accertato, il cittadino straniero veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di ricettazione e per l’inottemperanza al Foglio di Via Obbligatorio.

 

È obbligo rilevare che gli indagati, sono, allo stato, solamente indiziati di delitto e la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, e solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudizio, gli stessi saranno, eventualmente, riconosciuti colpevoli, in maniera definitiva, del reato ascritto loro. Il tutto in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.

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