Tredici persone sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Frosinone per associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Cinque sono finiti in carcere, sette agli arresti domiciliari e uno avrà l’obbligo di presentazione davanti la polizia giudiziaria.
L’operazione è stata denominata “Pineta bianca”.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini sono iniziate nel gennaio 2017 e hanno permesso di individuare un’organizzazione criminale dedita al traffico e allo spaccio di ingenti quantitativi di droga tra i comuni di Frosinone, Ferentino, Anagni, Alatri e Veroli, oltre alla periferia sud di Roma.
L’associazione era guidata da pregiudicati di cittadinanza albanese in combutta con cittadini italiani e un cittadino marocchino.
Lo stupefacente veniva approvvigionato grazie a canali della criminalità romana e dopo essere stato stoccato veniva suddiviso in dosi ed immesso al dettaglio tramite una fitta rete di spacciatori in grado di rifornire anche a domicilio gli acquirenti ciociari.
Nel corso delle indagini erano già state arrestate quindici persone in flagranza di reato, 56 erano state denunciate e altre 60 segnalate all’Autorità Amministrativa.
Sequestrati inoltre 355 mila euro in contanti e circa otto chili tra cocaina, hashish e marijuana, che una volta tagliate avrebbero fruttato circa 50mila dosi per un giro di affari di circa 1 milione di euro.