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Stirpe: “Il Frosinone dovrà essere una società autosufficiente. Dionisi? Divergenze insanabili”

Conferenza stampa del presidente del Frosinone Maurizio Stripe. Tantissimi i temi affrontati dal patron giallazzurro, nell’ormai classico appuntamento pre-natalizio.

Si parte dagli effetti del Covid sul mondo del calcio.

“Come tutte le attività economiche, anche il calcio dovrà ricostruire un proprio modello di business. Il calcio post Covid sarà sicuramente diverso e più povero. Già prima della pandemia c’era una condizione di grande criticità e sofferenza. Bisogna ripartire dalla sostenibilità economiche, dalle infrastrutture, dai ricavi e da un rapporto diverso con i tifosi. Il Frosinone in questo momento ha delle priorità: il completamento del centro sportivo di Ferentino e delle strutture ausiliari all’interno dello stadio; una diversa organizzazione del settore giovanile, che deve sfornare maggiori talenti rispetto a quanto abbiamo fatto in passato. Il Frosinone dovrà essere una società autosufficiente. Salvini? Ha lavorato e lavora con me da quasi 15 anni ed è stato il responsabile dell’area tecnica per 9 anni. Prima della fine della stagione valuteremo insieme la sua posizione e prenderemo una decisione. Adesso non è una priorità”.

E’ il momento del bilancio dell’anno che si sta per concludere, con il Frosinone che sarà in campo domani sera a Cittadella, prima dei due impegni conclusivi contro Pordenone e Pisa.

“Il bilancio del 2020 è ottimo fino alla pandemia. I mesi di gennaio e febbraio sono stati molto positivi. Al momento della sospensione del campionato il Frosinone era al secondo posto della classifica. Poi c’è stata la ripresa e forse non abbiamo metabolizzato al meglio la mancanza degli spettatori anzi forse abbiamo sofferto le porte chiuse più di tutti gli altri. Siamo riusciti ad agganciare i playoff per il rotto della cuffia e da qual momento il Frosinone è riuscito ad esprimersi secondo le sue potenzialità. E’ arrivata la finale e due partite condizionate dagli episodi, dove siamo stati molto sfortunati. Dopo pochissimo tempo e pochi giorni di riposo siamo ripartiti, avevamo chiesto di spostare la prima gara del nuovo campionato ma non è stato possibile. Dopo il ko contro l’Empoli, l’andamento del Frosinone è stato molto positivo. In generale posso quindi dire che sono moderatamente soddisfatto di questo 2020. Per il momento siamo in linea con i nostri obiettivi. In questa stagione il Frosinone deve provare a stare nella parte sinistra della classifica e giocarsi tutte le carte per entrare nei playoff”.

Ampio il discorso legato al mercato ed alla risoluzione dei casi Dionisi ed Ardemagni.

“Il mercato di gennaio non sarà facile ma se capiterà l’occasione giusta proveremo a migliorarci. Non so quante operazioni faremo. Mi aspettavo questo rendimento importante di Parzyszek e Novakovich. Hanno grande potenzialità.
Dionisi e Ardemagni? Il discorso è abbastanza semplice. Per quanto riguarda Dionisi, se il Frosinone ha deciso di escludere dal progetto tecnico un suo calciatore, le motivazioni sono serie e non banali. Le divergenze sono insanabili. Proveremo a trovare la soluzione più giusta ed adeguata. Ardemagni è invece un caso diverso. Il ragazzo non si trova bene a Frosinone e ci ha chiesto la possibilità di cambiare aria e noi proveremo ad accontentarlo ma devono arrivare delle richieste. Nesta? Il rischio della separazione la scorsa estate non c’è stato, almeno dal nostro punto di vista. Nel Frosinone di oggi si vede la sua mano”.

Chiusura dedicata ai tifosi.

“In un periodo così delicato il primo pensiero è per loro. Non so quando sarà possibile tornare allo stadio ma noi come società stiamo facendo il possibile per salvaguardare il patrimonio e il buon lavoro che è stato fatto in passato. L’impegno da parte mia rimane intatto, promesse non le ho mai fatte ma in questo momento la preoccupazione più grande è rendere il Frosinone sempre più solido dal punto di vista economico e in grado di navigare e andare avanti con le sue forze. La mia missione finirà quando raggiungeremo questo obiettivo”.

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