Questa mattina alle 9 è iniziata a Frosinone la seconda udienza in Corte d’Assise per i quattro accusati della morte di Willy Monteiro Duerte.
L’unico imputato presente in aula è Francesco Belleggia perché agli arresti domiciliari. Gli altri tre, Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli, partecipano in video conferenza dal carcere di Rebibbia.
Alle ore 11.00 il Maresciallo Antonio Carella, il primo che riuscì ad individuare gli aggressori, ha raccontato le dinamiche di quella notte:
“Alle 3.30 sono stato svegliato dalle grida di alcuni giovani che provenivano dalla piazza. Mi sono affacciato ed ho visto un giovane a terra. Contemporaneamente sul cellulare mi è arrivata la foto di una targa dell’auto degli aggressori in fuga. Ho controllato e visto che era intestata alla moglie di uno dei fratelli di Marco e Gabriele Bianchi di Artena. Siamo andati in paese e li abbiamo trovati mentre entravano in un bar. Li abbiamo condotti in caserma. Dentro c’erano i fratelli Bianchi e altri. I Bianchi erano nervosi e agitati. All’inizio hanno fatto finta di non vederci, avevano atteggiamento superbo e si sono messi subito in disparte. Abbiamo parlato con loro, ci siamo presi un caffè per tranquillizzare la situazione. Mentre parlavamo è arrivata la telefonata che Willy era morto, e lì gli abbiamo detto di venire con noi in caserma. Gabriele Bianchi aveva due asole della camicia strappate”.
“L’aggressione al 21enne è durata un minuto” chiarisce Agatino Roccazzello, comandante del Nucleo operativo Radiomobile di Colleferro. La ricostruzione è stata potuta eseguire grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona. La macchina dei fratelli Bianchi era parcheggiata a 5/10 metri di distanza dal luogo del pestaggio, e si è allontanata alle 3.24.