Alla fine sono stati scoperti e i loro più di trenta canali Telegram chiusi.
Gli acquirenti pagavano le false certificazioni di vaccinazione per aggirare la normativa e potersi muovere liberamente, ma le false certificazioni non avrebbero mai superato le verifiche dell’App ufficiale “VerificaC19”: un Qr-code generato con una certificazione non autentica viene immediatamente scoperto.
L’indagine non è ancora chiusa: la Polizia postale lavora per identificare altri amministratori dei canali e gli utenti che hanno richiesto la falsa certificazione.
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