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Primo pianoSanità & Sociale

Recup, la cooperativa aCapo interviene sulla vicenda

Relativamente alla nota stampa inviata ieri, la cooperativa aCapo precisa che la possibile chiusura non riguarda la Asl di Frosinone. Si tratta di operatori impiegati nel servizio Recup della Regione Lazio, il call center per la gestione unificata del sistema delle prestazioni sanitarie di tipo ambulatoriale di tutto il Lazio, che dal 2004 è gestito dalla cooperativa aCapo per conto di Regione Lazio e LazioCrea.

Ogni giorno gli operatori di aCapo gestiscono dalla sede di Pomezia e dalla sede di Frosinone più di 25 mila agende unificate per 20 Asl, Aziende Ospedaliere e aziende accreditate di tutta la regione per un totale di 4 milioni di chiamate l’anno (richieste di prenotazioni e prestazioni sanitarie).

Il riferimento è, quindi, esclusivamente ai 120 operatori che lavorano presso la sede di aCapo di Frosinone, attiva da circa 10 anni, che garantisce il servizio non solo per i cittadini frusinati ma per tutti gli utenti del Lazio, analogamente a quanto accade nella sede di Pomezia.

Nella sede di Frosinone, attiva da circa 10 anni, lavorano 120 persone, con ricadute positive anche sull’indotto sul territorio.

La cooperativa aCapo conferma che nel progetto tecnico e nei giustificativi dichiarati dalla nuova affidataria GPI Spa (che dovrebbe subentrare al servizio) non si fa riferimento alla sede di Frosinone ma a una sola sede presso Roma. Si precisa inoltre che, secondo quanto riportato all’offerta della GPI Spa, sono 383 gli addetti contemplati, contro i 650 previsti in gara.

I.R.

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