A Segni, piccolo comune in provincia di Roma il prezzo delle castagne è sceso da due euro al chilo a due centesimi per i grossisti, tanto che alcuni coltivatori non raccolgono nemmeno più. Sembrerebbe che la colpa sia da imputare ad un fungo che infesta i boschi di marroni della zona, da sempre una delle più famose per la produzione di castagne in Italia. Il fungo farebbe marcire in fretta i frutti, i grossisti non ne acquistano più e il prezzo precipita.
Di diversa opinione è il sindaco del paese, Piero Cascioli, che ha richiesto anche l’intervento dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, convinto che sia in atto una speculazione contro i marroni di Segni.
“La nostra terra produce ventimila quintali di castagne all’anno e finora non è evidente alcuna nota scientifica che accerti lo sviluppo di questa nuova fitopatologia che lo faccia deteriorare in pochi giorni”.
Anche Ivo Poli, presidente dell’associazione Città del castagno, è della stessa opinione e che sia in atto una speculazione ai danni del prodotto segnino e dei suoi produttori che rappresentano il 7% del commercio in Italia.