Primo sciopero del 2023, il 17 febbraio sarà un venerdì a rischio per i trasporti. Lo sciopero è stato proclamato dall’Usb (Unione Sindacale di Base Lavoro Privato)
A Frosinone Cotral e Tpl sono a rischio stop per 24 ore (dalle 8.30 alle 17 e dalle 20.00 a fine turno). Il servizio dovrà essere garantito nelle due fasce di punta, alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Tutte le corse con partenza da capolinea in orario precedente all’ora di inizio dello sciopero dovranno essere portate a termine sino ai rispettivi capolinea, garantendo il servizio completo normalmente previsto, compresa la salita e la discesa dei passeggeri.
“Gli autoferrotranvieri devono con forza reagire all’aggressione sempre più arrogante delle politiche dei vari governi, delle associazioni datoriali e delle stesse aziende che continuano a minare la centralità dei trasporti pubblici, attraverso le selvagge privatizzazioni, il continuo ricorso ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione – ha spiegato in un comunicato ufficiale l’Usb – basta con i rinnovi contrattuali farsa e con aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti, bisogna rimettere al centro la qualità della mobilità cittadina e la qualità del lavoro; rendere possibile un servizio pubblico sicuro e dignitoso, in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore”.
Tra le richieste avanzate, la parificazione contrattuale tra aziende pubbliche e private, una nuova scala parametrale che garantisca aumenti salariali e annienti le penalizzazioni economiche ai nuovi assunti, la diminuzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di salario, la necessità di una politica generale dei servizi pubblici essenziali tesa a ripristinare la gestione diretta dell’ente pubblico, la reinternalizzazione di tutte le attività esternalizzate ad aziende appaltatrici, con relativo assorbimento dei lavoratori attualmente impiegati, garantendo loro anzianità lavorativa ed applicazione dei contratti integrativi utilizzati nelle aziende appaltanti, una maggiore tutela sulla sicurezza e salute sul lavoro, il riconoscimento delle malattie professionali e garanzie per il personale inidoneo.