Il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco ha risposto alla lettera aperta rivolta ai sindaci di alcuni comuni della provincia di Frosinone, scritta da Arturo Gnesi, sindaco di Pastena, e relativa al problema dell’odore nauseabondo che invade l’aria nelle campagne tra San Giovanni Incarico, Colfelice, Roccasecca e Pontecorvo. Queste le parole del primo cittadino.
Caro Arturo,
condivido parola per parola quanto da te scritto nella missiva. Del resto, come sai, se oggi sta nascendo una coscienza ambientalista da queste parti è solo perché non c’è giorno in cui non siamo in trincea a combattere questo stato di cose.
A volte con risultati egregi a volte con sonore delusioni spesse indotte da interessi che partono da questo stesso territorio, ma sempre con la consapevolezza di aver dato è fatto tutto.
Permettimi però di dissentire sul metodo.
I destinatari delle tue sacrosante rimostranze non sono i Sindaci che portano avanti questa battaglia.
Ho sempre pensato che per ottenere risultati fosse necessario fare fronte comune con una strategia ben precisa, senza alimentare contrasti interni tra tutte le parti coinvolte e che inseguono lo stesso obiettivo.
Ci sono generazioni che ormai assuefatte agli odori stanno crescendo con la deviazione olfattiva; ci sono “strane statistiche” di cui nessuno parla e che meriterebbero seri approfondimenti che nessuno vuole; c’è una stampa chiaramente organizzata sempre a senso unico che soffoca ogni notizia è che fa sembrare normali cose sconvolgenti; ci sono istituzioni inspiegabilmente silenti; e c’è un territorio, il nostro, vittima anche dell’egoismo locale perché quello che succede tra Roccasecca, Pontecorvo, San Giovanni e Colfelice fa comodo a tutti gli altri.
Quindi, per rispetto di chi il disagio lo vive veramente, cerchiamo di fare fronte comune; da subito. L’emergenza su Roma vogliono prolungarla fino a dicembre. Questa mattina ho redatto la richiesta di convocazione dell’assemblea SAF per discutere del problema che non si è voluto affrontare a luglio.
Vediamo se siamo capaci di coinvolgere i nostri colleghi. Vediamo se siamo capaci di ridare dignità a questo territorio consapevolmente succube delle scelte scellerate della Regione Lazio e delle inadempienze della capitale.
Vediamo…. ce lo chiede la gente e ce lo chiede il ruolo che ci è stato assegnato.