Acea, richiesta formale al comune di Anagni per l’installazione di contatori a San Bartolomeo
Riceviamo e pubblichiamo
Acea Ato 5 ha sollecitato il Comune di Anagni a porre in essere tutti gli atti necessari all’installazione dei contatori idrici presso le utenze ubicate nel quartiere di San Bartolomeo avvisando che, in difetto, dal prossimo 30 settembre la società sarà costretta ad interrompere l’erogazione del flusso idrico su tutta la zona.
Le circa 400 utenze situate nel popoloso quartiere usufruiscono, ormai da anni e anni, di acqua potabile, fognatura e depurazione senza pagare alcunché, in totale dispregio della normativa di settore e della convenzione di servizio.
La situazione descritta, oltre a violare il principio di uguaglianza e pari condizioni tra tutti gli utenti, cagiona di certo un danno a tutti coloro che pagano regolarmente le bollette dell’acqua poiché si fanno così carico anche dei costi necessari a fornire il servizio idrico integrato nella zona in questione.
Da anni, Acea Ato 5 ha sollecitato una soluzione al problema e a settembre 2018 ha sottoscritto, alla presenza della Sto, un accordo con il Comune di Anagni, nel quale – contestualmente al definitivo trasferimento di tutte le infrastrutture idriche e fognarie al Gestore – il Municipio si è impegnato a emanare, entro 20 giorni, una specifica ordinanza per obbligare gli utilizzatori del servizio idrico nell’area di San Bartolomeo a regolarizzare la propria posizione, sottoscrivendo un regolare
contratto di fornitura e quindi facendosi installare i necessari contatori.
Sempre il Municipio si è impegnato a fornire con la stessa ordinanza anche l’elenco dei nominativi di quanti nel quartiere San Bartolomeo utilizzano il servizio idrico integrato. Il Comune di Anagni non ha però mantenuto finora fede ad alcuno degli impegni formalmente presi, lasciando così consentire l’utilizzo indebito e in palese violazione di legge della risorsa idrica, nonostante l’ulteriore diffida inoltrata anche dalla Segreteria tecnico-operativa dell’Ato5.
Dalle stime effettuate, emerge che la perdurante situazione ha cagionato finora alla collettività un danno di circa 2,2 milioni d’euro, pari al costo sostenuto per l’approvvigionamento idrico per le 400 utenze di San Bartolomeo; soldi che sono mancati di conseguenza per gli investimenti su tutto il territorio dell’ambito. Acea Ato 5 ha quindi formalmente chiesto al Comune di Anagni di adottare tutti gli atti utili a garantire lo svolgimento dell’attività di installazione dei contatori idrici alle utenze ubicate nel quartiere e a comunicare le informazioni utili a individuare quanti li utilizzino il servizio idrico integrato, avvertendo che, già acquisito l’assenso della Sto e non potendosi oltre tollerare tale situazione di illegalità, dal 30 settembre prossimo procederà all’interruzione materiale dell’erogazione di acqua.