L’Italia dice no all’abolizione dell’ora legale. Dopo che nel mese di giugno il governo aveva depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere la situazione tale e quale al passato, l’attuale esecutivo non ha proposto notifiche, dunque tutto resta come prima.
Sono tre i motivi per cui l’Italia ha deciso di mantenere l’ora legale: il primo riguarda la mancanza di prove scientifiche relative all’impatto del cambiamento sull’equilibrio psicofisico dei cittadini. Il secondo motivo, invece, è di carattere economico, infatti grazie all’ora legale per sei mesi l’anno si possono accendere le luci un’ora dopo, risparmiando sulle bollette. Il terzo e ultimo motivo riguarda la possibilità che le scelte degli Stati membri possano creare un “mosaico” di fusi orari, con il rischio di non garantire il corretto funzionamento del mercato interno.
Al contrario dell’Italia e degli altri paesi dell’Europa meridionale, quelli del Nord Europa sono contrari l’ora legale perché lì in estate fa buio più tardi e conseguentemente non hanno bisogno di spostare in avanti le lancette per risparmiare sui costi dell’energia. Nei prossimi mesi si terrà una discussione presso il Parlamento e la Commissione Europea.