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AttualitàPrimo piano

Ex Permaflex, Legambiente contraria alla riconversione per scopi commerciali

Il presidente del Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone, Stefano Ceccarelli, ha inviato una lettera alle più alte cariche istituzionali del territorio riguardo al tema della riconversione dell’area Ex Permaflex.

Il Circolo, infatti, vuole invitare tutti i soggetti interessati ad una riflessione, e si dice contrario al riutilizzo di tale area a scopi commerciali volti alla grande distribuzione.

Ceccarelli fa riferimento al Decreto Clima, convertito in legge lo scorso 12 dicembre 2019, in particolare all’articolo 1 comma 2, che impone a tutte le amministrazioni pubbliche di conformare “le attività di propria competenza al raggiungimento degli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici e miglioramento della qualità dell’aria“.

In virtù di ciò, secondo Legambiente, il progetto di riconversione dell’ex Permaflex non è in linea con i suddetti obiettivi.

L’ubicazione del sito, infatti, confinante con il casello autostradale, comporterebbe un grosso flusso di mezzi privati provenienti sia dal centro di Frosinone che dai paesi limitrofi. La zona a ridosso del casello autostradale, infatti, non è servita da mezzi di trasporto pubblico o da percorsi ciclabili, né è previsto che lo sia.

Persino le opere compensatorie previste dal verbale di accordo fra il Consorzio ASI, il Comune di Frosinone e il proponente privato sono tutte esclusivamente mirate ad implementare il sistema viario nelle aree adiacenti al sito, favorendo ancora una volta solo e soltanto la mobilità privata, fonte accertata di emissioni nocive alla salute e al clima“, si legge nella lettera.

In ultimo, di certo non per importanza, un nuovo grosso centro commerciale potrebbe avere conseguenze negative sulle piccole attività commerciali presenti nel centro urbano di Frosinone.

Ostinarsi a investire risorse per perseguire un’iniziativa antistorica, in contrasto con l’obiettivo prioritario di contenimento delle emissioni di gas serra, indifferente all’emergenza ambientale della Valle del Sacco e, per giunta, ad elevato rischio di flop è qualcosa che il comprensorio frusinate non può permettersi“, ha concluso Ceccarelli.

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